Le Spie

"…alza il giornale cosi’ tua moglie non ci riconosce". La biondissima signora ha un forte accento russo. Ad osservarla con attenzione mi viene da pensare che a questo appuntamento ci tiene molto, capelli appena fatti dal parrucchiere e unghie fresche di smalto. All'anulare indossa due fedi, una sottile e l’altra molto grossa, forse di un marito che non c'e’ piu’. Sulla panchina del parco, al suo fianco, e’ seduto un anziano signore dall'aria distinta. Baffi bianchi ben curati, completo grigio con cravatta. Lui e’ italiano e ancora vive nell'appartamento sopra ai portici di piazza Vittorio Emanuele II, nella casa dove e’ nato. Borbotta qualcosa comprensibile solo a lei e sistema il giornale davanti al viso. Io e Venanzio ci lanciamo un'occhiata divertita e iniziamo a scattare.
Da questa foto e’ partito il progetto fotografico “Le Spie”. Chi osserva chi? Chi spia chi? Concedeteci il gioco di parole.
Attraversiamo Roma scrutando sguardi... che altrettanto studiano i nostri. Alla fine parte un sorriso e si scatta una foto.
I quotidiani si trasformano in una linea di confine tra culture differenti. Vite, esperienze e pensieri diversi. Limiti che svaniscono subito dopo esserci presentati e appena iniziamo a scattare.
A via Conte Verde prendiamo un caffe’ in un bar/tabacchi gestito da un ragazzo cinese. Vestito alla moda, estroverso ed allegro. Da lui puoi trovare anche i giornali e soprattutto sofisticati volantini promozionali dei supermercati stranieri, tutto assolutamente in cinese.
Scendiamo al centro ed attraversiamo ponte Sisto. Qui incontriamo una coppia di turisti americani nel pieno delle loro "vacanze romane". Divertiti dal nostro progetto, neanche ci lasciano finire di spiegare e subito si calano, come attori professionisti, nella parte delle Spie. ‘sti americani!
Un accento francese ci riporta in Europa, in Italia, a Roma e qui, tra i tavolini all'aperto di Trastevere. Da sotto i loro cappellini di cotone ricamato alcune signore parigine si intrattengono tra fette di torta e te’ freddo. Poco piu’ avanti siamo attratti da una piccola libreria e dal suo libraio dall’affascinante sguardo colmo di parole, pensieri e riflessioni che, una volta pronunciati, ti cambiano la vita.
Usciamo sulla piazza e siamo attratti dal suono dell'acqua che scorre. Sui gradini dell'antica fontana di santa Maria in Trastevere fotografiamo due studenti durante i loro bivacchi.
Questi sono solo alcuni dei personaggi che da dietro a tutti quei fruscianti fogli di giornali, carichi di parole straniere, "spiano" il mondo, in questo caso la nostra citta’, Roma. Li ringraziamo per essersi "prestati" al nostro progetto, dimostrando che gli altri non sono poi cosi’ lontani.

Bruna Marsili

 

 

Torna a consolidarsi la collaborazione tra il Municipio Roma VIII e l'associazione DoPhotoCross che mette al centro,  in questo pubblicazione, la riscoperta della fotografia su pellicola come strumento di ricerca e di narrazione della metropoli.
Lo scorso anno, mese dopo mese, il racconto per immagini ci ha guidati in un percorso nei luoghi del nostro Municipio.
Quest'anno la ricerca si fa più complessa, estende il suo sguardo a tutta la città Roma: ne scova le moltitudini che la attraversano e le comunità che la innervano. Come le comunità migranti che popolano e costituiscono linfa vitale per molti quartieri e territori. Gli scatti di DoPhotoCross ritraggono queste storie di soppiatto, silenziosamente, proprio come lavorano "Le Spie". I ruoli, allora, si confondono abbattendo il confine ideale con lo "straniero", in un gioco di sguardi che ci consegna una dimensione nuova e un punto di vista "altro" sulle trasformazioni contemporenee di Roma.

Andrea Catarci, Presidente Municipio Roma VIII
Claudio Marotta, Assessore alla Cultura Municipio Roma VIII


 

Eataly & Dophotocross

PER TUTTO IL MESE DI FEBBRAIO LA MOSTRA TRATTA DALLE FOTO DEL CALENDARIO 2014 SARA' ESPOSTA DA EATALY-ROMA (PIANO TERRA) 

tutti i giorni dalle 10 alle 24 orario continuato

p.zzale XII Ottobre 1492 - Roma

Un calendario, un libro, un viaggio: calendario 2014 Municipio Roma VIII

Per il calendario 2014 del Municipio Roma VIII è stato sperimentato il sistema dello sprocket holes, l’utilizzo di una pellicola 35 mm (piccolo formato) su una macchina fotografica da medio formato, in questo caso una Zenza Bronica (6x4.5) con il risultato di impressionare  con l’immagine anche la zona dei fori lungo la pellicola, che normalmente non viene considerata nella stampa. Le dimensioni del 35mm sono state quindi ampliate dando al risultato finale, oltre alla caratteristica tonalità del cross processing, un tocco dal sapore cinematografico.

Bruna Marsili

 

 

Il Municipio Roma VIII si estende dalla Piramide fino a Ciampino ed ai Castelli romani in un’ampia diversificazione morfologica e ambientale.

C’è il vecchio nucleo industriale lungo Via Ostiense che, con l’insediamento dell’Università Roma Tre e la riconversione in locali, uffici e negozi di spazi un tempo occupati da fabbriche e attività manuali, si è trasformato in area ad alta concentrazione di servizi, divertimento e cultura. Ci sono poi i vicini quartieri storici di San Paolo, Garbatella, Montagnola, Tormarancia e Ardeatino, legati alle realtà produttive dell’Ostiense e con tratti significativamente popolari, che hanno modificato il proprio aspetto e in parte la propria composizione sociale, divenendo segmenti apprezzati della Città storica e Consolidata. Ci sono, infine, i quartieri di più recente costruzione sorti lungo Via Grottaperfetta e Viale del Tintoretto - Rinnovamento, Sogno, Roma 70, Fotografia-Tor Carbone, Tintoretto, Ottavo Colle - impreziositi dalla vicinanza con quel tesoro unico al mondo dal punto di vista archeologico, agricolo, naturalistico e paesaggistico che è il Parco dell’Appia Antica, dove serve incrementare ancora servizi e presidi sociali, culturali e ricreativi.

Ci sono tanti modi di guardare ad un pezzo di Roma pieno di storia ed in costante trasformazione come il nostro. Nel libro fotografico e calendario 2014 l’Associazione Do Photocross ha scelto suggestivamente di farlo attraverso immagini che portano avanti e indietro negli anni, segnalando l’originalità di opere che da poco si sono mescolate a luoghi simbolo ed a bellezze antiche.

Si parte dal Ponte che collega laCirconvallazione con Via Ostienseoltrepassando la ferrovia. Intitolato a Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta alla deportazione degli ebrei romani nei campi di sterminio nazifascisti del 16 ottobre 1943, costituisce un inedito ‘arredo’ urbano insinuato tra gli ex Mercati Generali e Garbatella, con una veste moderna e sullo sfondo il Novecento industriale narrato dal Gazometro.

Nel percorso visivo si alternano i salti nel tempo. Sono tuffi nel passato gli scatti relativi allo stesso Gazometro, visto da quel Ponte della Scienza che collegherà in forma ciclo-pedonale la Riva Ostiense ePortuense; a Piazza Brin con la prima pietra di Garbatella, collocata il 18 febbraio 1920 dal re Vittorio Emanuele III; alle Fosse Ardeatine, dove rinasce il cuore democratico della città dopo la barbarie nazifascista; a Piazza Caduti della Montagnola, altro luogo simbolo della Resistenza romana che ricorda la difesa di Roma del settembre 1943; al gotico sacro della Chiesa di San Nicola sull’Appia Antica, un piccolo gioiello rimasto chiuso dal Medioevo e riaperto pochi anni fa grazie a Soprintendenza archeologica e Municipio; alla Basilica di San Paolo, la più grande dopo San Pietro, riconosciuta dall’Unesco quale Patrimonio dell’umanità.

Sono sguardi rivolti al presente e al futuro, invece, quelli gettati sulla Tenuta di Tormarancia, con i lavori per realizzare la più grande area verde della città che, appena avviati, sono stati bloccati da un’inchiesta; sui palazzi talvolta avveniristici dell’Università Roma Tre; sul piccolo giardino di Via di Villa di Lucina, progettato da studenti e pensato per lo sport e il tempo libero, con uno skate park, una teleferica, un impianto polivalente e tavoli da ping pong;sullo splendido scenario verde della Tenuta di Sant’Alessio in cui è immerso l’Istituto agrario ‘Giuseppe Garibaldi’.

Il viaggio nel tempo e nello spazio è arricchito dall’attenzione riservata alle esperienze di Street art e di Orti urbani, cresciute nel rapporto che lega semplici cittadini, comitati ed associazioni all’Ente municipale. Le opere murarie hanno consentito di riqualificare spazi degradati e di trasformarli in gallerie d’arte a cielo aperto, concentrate in particolare all’Ostiense e poi a Garbatella, al Tintoretto, ad Ottavo Colle. Gli Orti si sono diffusi al Fosso delle Tre Fontane, all’Appia Antica, all’Appia Pignatelli, alla Tenuta di Sant’Alessio, al Parco di Via Rosa Raimondi Garibaldi, con la riscoperta dell’agricoltura e del rapporto con la terra, la sottrazione di aree al degrado, lo sviluppo di relazioni sociali e del dialogo intergenerazionale.

Insomma, quello di quest’anno non è un calendario. Non è nemmeno un libro fotografico. Non parla del 2014 e basta. E’ un cammino tra passato, presente e futuro che riporta alla mente risultati ottenuti, progetti in fase di realizzazione e problematiche tutte da affrontare, nei percorsi ondivaghi di una comunità locale sempre protagonista, nelle grandi come nelle piccole sfide.

Allora buon 2014, anzi buon viaggio!

 

Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma VIII (ex XI)

Le spie al maggio sermonetano

 

Eataly & Dophotocross

Dal 1 al 30 Aprile 2013 Eataly Roma espone la mostra fotografica ALTAGARBATELLA.

Il 5 aprile alle ore 18.00 l'inaugurazione dell'evento.

La Garbatella vista dai terrazzi del quartiere, uno sguardo al panorama alla scoperta del quartiere, tra i palazzi storici e gli affascinanti lotti.

Architettura, storia e curiosità presentate dagli architetti dell'Osservatorio sul moderno di Roma de La Sapienza e dal Presidente del Municipio Roma XI ANDREA CATARCI.

 

Info: Air Terminal Ostiense Piazzale XII Ottobre 1492 Tel. +39 06 90279201 www.roma.eataly.it

AltaGarbatella: la Garbatella vista dai terrazzi di chi ci abita, il calendario 2013 del Municipio Roma XI

Andrea Catarci, il presidente del XI municipio, ha proposto a DoPhotoCross di realizzare il calendario del 2013 per l'XI Municipio di Roma.
Il progetto si è dimostrato molto interessante e ha avuto bisogno di uno studio approfondito del quartiere dal punto di vista logistico e architettonico.
Innanzitutto l’incontro di noi fotografi con gli architetti dell’Osservatorio sul moderno di Roma, Antonella Bonavita, Maria Paola Pagliari e Piero Fumo, autori di “La Garbatella, il moderno attraverso Roma”. Quindi ha preso vita il progetto “mirato” verso i palazzi e i lotti significativi dal punto di vista architettonico, storico e culturale. Nessuna foto di questo calendario è casuale.
La particolarità degli scatti, oltre al particolare procedimento in cross processing, è quella di fotografare dall’alto. Fotografare sempre dai terrazzi condominiali, e quando non si è potuto, dalle finestre dei privati.
E' così iniziato l'affascinante viaggio nel quartiere, ci ha accompagnato un allegro passaparola che ha preso il via tra gli abitanti del quartiere, tutti alla ricerca delle vedute migliori. Dalla signora della trattoria, che ci ha poi mandato dal ragazzo che lavora da lei la sera, alla studentessa incontrata per strada che, tramite la mamma affacciata alla finestra, ci ha invitato a citofonare ad una vicina, che anche lei ci ha risposto da una finestra per dirci "salite salite!!" sorridente. E nonostante la nostra visita inaspettata e la sua vestaglia, ci ha gentilmente aperto la porta del bagno. Bellissimo scorcio dalla finestra del suo bagno, nel cuore della Garbatella, ma "state attenti!", perché una volta mentre lei curiosava le riprese dei Cesaroni, il suo cane si è affacciato troppo ed è caduto di sotto, un volo dal terzo piano, per fortuna non si è fatto quasi niente, "del resto si chiama Lucky!"...
Insomma la gente ha iniziato a chiamare amici, cognate o suoceri, pur di trovare il miglior affaccio sul palazzo che volevamo fotografare.
L’effetto panoramico è stato ottenuto grazie alle foto disposte in trittico. Tre scatti che si susseguono. Il quartiere ripreso dall’alto ha preso forma. Ogni palazzo, di solito ammirato dalla strada, dall'alto dei terrazzi ha assunto un valore architettonico e un significato storico nel suo insieme.

Inoltre, quei palazzi, ai nostri occhi hanno improvvisamente cominciato a vivere. Con le storie della gente che ci vive.  Attraverso le loro vite, a chi è andato via e a chi è arrivato nel quartiere che ancora prendeva il latte dalla mamma e giocava tra i cortili e oggi guarda divertito i propri nipotini giocare in quegli stessi lotti.   

INFORMAZIONI MOSTRA
La mostra AltaGarbatella si inaugura il 5 dicembre alle ore 16.30 in occasione della presentazione del calendario del municipio per l’anno 2013 presso la Sala Consiliare dell’XI municipio di Roma via Benedetto Croce, 50 e sarà esposta fino al 19 dicembre 2012. Gli orari per visitarla sono quelli degli uffici del municipio.

GarbaCross

Dalla fontana di Carlotta ai giardini nei lotti, passando tra panni stesi al sole, sedie impagliate nei cortili e chiacchiere allegre che si richiamano da una finestra all'altra.

Il GarbaCross Project non si accontenta di rendere immortale la Garbatella con uno scatto. L'intento è quello di cogliere le voci, il suono delle foglie mosse dal vento, i profumi che arrivano dalle cucine.

Attraverso gli effetti di colore del cross processing ed i giochi di forme dell'Horizon.

From the  Carlotta fountain to the gardens of lots , passing through clothes hanging in the sun, wicker chairs in the courtyards and cheerful chatter that recall between windows.

The Project GarbaCross doesn't want only to make it immortal Garbatella with one shot.

The intent is to capture the voices, the sound of leaves blowing in the wind, the smells coming from the kitchen.

Through the color effects of cross processing and the forms of the Horizon.

 

Gambe per Roma

Luoghi del pensiero, silenzio, rumore...gambe, eccole apparire, dipinte di colore, staccate dall'obiettivo dal corpo e ravvivate di immaginifico.

Nonostante il loro aspetto dal sapore estemporaneo e improvvisato le foto di Gambe per Roma hanno richiesto ai due fotografi Bruna Marsili e Venanzio Cellitti un lungo lavoro di progettazione ed elaborazione. Nel corso di questo lavoro, la cui gestazione ha richiesto quasi due anni, è stato necessario selezionare le location per ambientare le foto, scattare centinaia di foto per poi scartarne la gran parte il tutto con l’ausilio di apparecchi fotografici che definire  predigitali o storici è lo stesso.

I mezzi impiegati in questa particolare avventura angolare, infatti sono state tre diverse fotocamere, con i relativi diversi formati, tutti a pellicola visto che per fare il cross-processing alla vecchia maniera è necessario ancora  sviluppare delle diapositive (Velvia 50 in questo caso), con il metodo C-41 che è quello comunemente usato per il normale sviluppo delle negative. Si noterà per questo un’alterazione dei colori che è data appunto dall’uso improprio dei bagni chimici.

L’idea che sta alla base dell’intera opera è quella di mostrare una Roma nota a tutti ma con angolazioni e tonalità diverse dal solito. Ne è uscito fuori quasi involontariamente che le protagoniste della scena sono diventate le gambe. Centinaia ed esotiche nei luoghi affollati dai turist asserragliate di scarpe , muri fumi di città; poche e tipiche nei quartieri meno frequentati dalla massa. Comunque sia belle o brutte, nude o vestite si prendono ora la rivincita su altre parti del corpo più spesso prese di “mirino”.

Places of the mind, silence, noise ...feet, happen and appear, painted in black and colour, detached from the lens and enlivened by immagination.
Despite their extemporary and improvised appearance the photographs of "Gambe di Roma" are the fruit of a long process of planning and preparation on the part of photographers Bruna Marsili and Venancio Cellitti. Over almost two years they carefully selected locations, took hundreds of pictures only to discard most of them, while using cameras that may either be called pre-digital or simply vintage. 
On this journey they took three different cameras, each with its peculiar format, each with its film. Cross processing requires developing diapositives (Velvia 50) using a standard C-41 developing process commonly used for negatives. This unorthodox chemical procedure creates pictures with altered and unusual colours.
The idea underlying  the entire work is to depict Rome, a city known to everyone, from different angles and with unusual tones. Legs just happened to become the main and recurring subject in all of the pictures, while this was not in the original plan of the work. Multitudes of exotic legs emprisoned by shoes and walls appear where tourist venture daily. Fewer and unusual feet are  visible and dominate the suburbs, far from the relentless masses. However be they beautiful or ugly, naked or clothed, the "Legs of Rome" take their revenge over those other limbs which usually can be seen through the view finder of a camera.

Luigia Dentale